di Silvia Tripodi Nello spazio avvenivano cose, lo spazio gettava fuori il soggetto, ne è saturo -avveniva/avviene- l’immagine ancora allo sguardo. Adesso non è il fatto né la narrazione è e né solo l’immagine è, non si costruisce alcun sincretismo, non si effettuano (i casi). La memoria può sminuzzarsi in particelle sempre più elementari, risalendo … Continua a leggere
Archivio dell'autore: silvia tripodi
Il loro, il nostro Giappone. Postmoderno, Transmoderno (transeunte, persistente)
di Silvia Tripodi 瑠璃色の 地球も花も 宇宙の子 ruri iro no chikyuu mo hana mo uchuu no ko la terra di lapislazzuli e tutti i fiori… tutti bambini dello spazio Naoko Yamazaki Considerando gli Stati Uniti come l’epicentro del fenomeno postmodernista, e Francia, Germania e Inghilterra come i suoi immediati satelliti, il resto del mondo è stato spesso tardivo … Continua a leggere
“La produzione di meraviglia” e una conversazione con Gianluigi Ricuperati
di Silvia Tripodi Le ragioni per cui ho voluto scrivere tutto questo Sono su Tumblr. Sono sulla dashboard. Le immagini scorrono: schiaccio la j sulla tastiera. Non mi soffermo, mi soffermo. Sto osservando un’immagine; l’immagine rappresenta un’opera di Lichtenstein. Si tratta di un quaderno sulla cui copertina c’è scritto Composition. La osservo per qualche secondo, … Continua a leggere
Pavese, Freud, D’Annunzio: un video-saggio
a cura di Silvia Tripodi Montaggio e ri-assemblaggio: una breve introduzione Ciò che classicamente costituisce il montaggio (la modalità di successione tra una scena e l’altra, il tempo di successione, i raccordi di sguardi, sonori, di movimento, di posizioni, di direzione, di direzione di sguardi, e quant’altro è possibile didascalicamente elencare), è per Philippe Garrel … Continua a leggere
Il trauma e il nulla: sequenze verso l’anti-climax
di Silvia Tripodi Tra lo scrivere sul trauma e lo scrivere il trauma, esiste di solito un rapporto di contrappunto: il primo mette l’accento sull’oggettività, il secondo invece sulla soggettività. Rispettivamente oggettivazione e consapevolezza, riorganizzazione degli eventi di fronte a una forma dialogica; processo cognitivo il primo, affettivo il secondo; questa distinzione può aiutarci a … Continua a leggere
Come il cinema rappresenta il possibile
Soglie ed interstizi: lo spazio e il tempo come rappresentazioni del possibile nel cinema di Silvia Tripodi * In che modo il cinema rappresenta il possibile? In che modo un oggetto cinematografico rappresenta un evento? Una storia, ossia ciò che nella realtà è strutturato da fatti, diviene nella macchina-cinema un luogo interstiziale percepibile attraverso lo svolgimento … Continua a leggere