Patrizia Santi: forse il ’79
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Patrizia Santi: forse il ’79

di Sebastiano Aglieco Patrizia Santi, “frammenti, periferici”, prefazione di Alberto Bertoni, Società Editrice Fiorentina 2013 (collana “Ungarettiana”) C’è una dimensione di lingua monacale in questi testi che corteggiano il vuoto partendo da premesse:  ciò che è stato in un tempo, salvato dalle disfasie della memoria nelle pagine di  un piccolo diario dove sono segnati giorni, avvenimenti minimi: … Continua a leggere

Andrea Temporelli, “Terramadre”, Rovigo, Il ponte del sale, 2012
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Andrea Temporelli, “Terramadre”, Rovigo, Il ponte del sale, 2012

di Sebastiano Aglieco* È lo stesso autore  a rivendicare nelle note di questo libro, uno «sviluppo nervoso,  con improvvisi scatti anche all’indietro» della sua scrittura, «agglomerazioni provvisorie di poesie collassate in scritture sommerse», implose o addirittura rifiutate,  e tra l’altro il libro si situa nelle complesse vicende cronologiche di composizione che hanno interessato anche Il … Continua a leggere

Vincenzo Di Maro, “La fine dell’opera”, Falloppio (Co), LietoColle, 2011
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Vincenzo Di Maro, “La fine dell’opera”, Falloppio (Co), LietoColle, 2011

di Sebastiano Aglieco  Finisce l’opera e il teatro: il loro senso. Niente più riti sociali, “il senso riposante – beneducato e torbido – di una società” p. 15. Il teatro dell’opera subisce un restauro di facciata: “Aria di fatiscenza (…) L’ultimo spettacolo qualche decennio fa. Butterfly, pare di ricordare”, p. 15. Il soprano “vera virtuosa, … Continua a leggere

Tiziano Salari, “Essere e abitare. Da New York a Parigi. Dialogo sulla poesia e le metropoli”, Bergamo, Moretti e Vitali, 2010
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Tiziano Salari, “Essere e abitare. Da New York a Parigi. Dialogo sulla poesia e le metropoli”, Bergamo, Moretti e Vitali, 2010

di Sebastiano Aglieco Suggerirei di incominciare a leggere questo libro a partire dalla famosa dichiarazione leopardiana sulla doppia vista, citata da Tiziano Salari a pag. 251: “All’uomo sensibile e immaginoso, che viva, come io sono vissuto gran tempo, sentendo di continuo e immaginando, il mondo e gli oggetti sono in certo modo doppi. Egli vedrà cogli … Continua a leggere

Vera Lúcia de Oliveira, “La carne quando è sola”, premessa di Paolo Valesio, prefazione di Alessio Brandolini, Firenze, Società editrice fiorentina, 2011
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Vera Lúcia de Oliveira, “La carne quando è sola”, premessa di Paolo Valesio, prefazione di Alessio Brandolini, Firenze, Società editrice fiorentina, 2011

di Sebastiano Aglieco Le cose, a volte, sono belle e felici: “il mare azzurro d’estate il vento/fra i corridoi il bianco delle case illuminate dal sole”, p. 15. Poi, improvvisamente, esse “si mettono a soffrire, “come se si fossero pentite della loro felicità”. Ecco allora il regno della caducità e dello sfiorire; nemmeno l’amore si salva, … Continua a leggere

Mauro Germani, “Terra estrema”, L’arcolaio, Forlì, 2011
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Mauro Germani, “Terra estrema”, L’arcolaio, Forlì, 2011

 di Sebastiano Aglieco I corpi sono qui. Ricominciano e sono sempre qui. Quali corpi? Quelli vicini alla prima voce che sempre li nomina, che li fa accadere. Corpi fantasmi che vanno e vengono senza un destino: vento che ti cancella. Questo libro parla della natura inconsistente, eppure drammaticamente concreta, dell’essere. I corpi appaiono improvvisamente: per attrito e per … Continua a leggere

Paolo Donini, “L’ablazione”, La vita felice, 2010
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Paolo Donini, “L’ablazione”, La vita felice, 2010

di Sebastiano Aglieco Ablazione, dal latino ablatus, auferre, “portar via” è usato sia in medicina con il significato di “asportazione”, sia in diritto dove indica il “provvedimento che toglie il godimento e l’esercizio di un diritto o interesse”.  E’ il senso centrale di questa poesia, il suo smuoversi da un luogo – quello di un evento … Continua a leggere

Rinaldo Caddeo, “Siren’s Song. Selected Poetry and Prose 1989-2009”, New York, Chelsea Editions, 2009
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Rinaldo Caddeo, “Siren’s Song. Selected Poetry and Prose 1989-2009”, New York, Chelsea Editions, 2009

di Sebastiano Aglieco Si potrebbe raccontare questo libro partendo da una dichiarazione di poetica: scrivere vuol dire raddoppiare entrare nello specchio e stare al di qua guardarsi guardare dall’aldilà (Narciso, p.126)1 Ambiguità dello sguardo, dunque, che guarda ed è guardato, è contenuto e contiene. Sguardo doppio della realtà, ma anche a partire dal doppio/contrario che … Continua a leggere