Diego Caiazzo, La Via Lattea, Sulmona, Lupi Editore, 2016.
Con la Prefazione di Franz Krauspenhaar e una Nota conclusiva di Giovanni Agnoloni.
dalla Prefazione di Franz Krauspenhaar
Un vero viaggio tra Paradiso e Inferno, nella coniugazione di un verbo che si fa dolore e passioni piane ma chiare. Ecco quello che può piacere e piace di questo poetare: la sua chiarezza, come se ogni volta sciogliesse il nodo gordiano delle cose ma non facendo un riassunto, bensì facendone una pura sintesi poetica. Ѐ questo che riceviamo da questo libro. Una sintesi di uno spazio vastissimo che diventa anche piccolissimo. Non c’è più limite nell’universo, l’Uomo è sempre lo stesso ma muta sempre, nel cielo della vita e della poesia.
C’è un viaggio
che compio ogni giorno
in composta solitudine
come fosse un pellegrinaggio
a un santuario lontano
ed è vero che cerco
come una guarigione
o forse è solo il cammino
di un devoto
al santo del ricordo
è un percorso mistico
fatto di immagini perdute
fissate alle pareti del cielo
la via lattea
delle dimenticanze.
Il bianco e il nero
sono i colori della carta
e dell’inchiostro
e bastano alla poesia
per illuminare il mondo
non ne occorrono altri
tra i versi la vita
si riduce al disegno
e con un po’ di fortuna
se ne intravede la trama.
Ho un’immagine fissa nella memoria
Bobby Fischer che scende la scaletta
dell’aereo all’aeroporto di Reykjavík
era il 4 luglio 1972
io ero un ragazzo
e guardavo la televisione
il telegiornale diede la notizia
come se fosse importante
“…Fischer è giunto finalmente
a Reykjavík alle 12 ora locale…
alle 17 era previsto l’inizio
della prima partita del Campionato
del mondo di scacchi in cui
l’americano sfida il russo
Boris Spasskij campione in carica
ma Fischer non si è presentato…”
lo speaker era inespressivo
solenne quasi algido
secondo lo stile dell’epoca
come parlasse del Vietnam
di Nixon di Kissinger di Mao
di Brežnev delle atomiche
dei destini del mondo
o del secondo governo Andreotti
formatosi pochi giorni prima
e il mondo pareva davvero
sospeso ai miei occhi
come messo per un attimo da parte
da un’antichissima follia
così come di una donna
mi innamorai degli scacchi
domandandomi perché Fischer
non si fosse presentato
all’appuntamento
e se ce ne sarebbe stato un altro.
Per una sensazione lontana
quella donna mi piace
quietamente mi preparo
al passaggio dell’ennesima
cometa sistemo
il telescopio consulto
le mappe del cielo
mi espongo alla luce
fossile delle stelle
e dopo aver formato
il numero di telefono
ascolto nella cornetta
il rumore di fondo
dell’universo.
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Diego Caiazzo è nato a Napoli il 25 ottobre 1955 e vive a Pomigliano d’Arco. I suoi interessi principali sono la letteratura (in particolare la poesia), la musica (suona il pianoforte con predilezione per Bach) e gli scacchi. Inizia la carriera scacchistica negli anni settanta conseguendo via via la Terza, la Seconda e la Prima categoria nazionale. Il 1° luglio 2007 entra nel ranking internazionale della Fédération Internationale des Échecs con 2070 punti Elo-FIDE e diventa Candidato Maestro. La Via Lattea per Lupi Editore è la sua prima pubblicazione in volume.